“Là dove una luce può cancellare il ricordo di un topo, nell’uomo quell’ombra è intessuta nell’anima: spegnerla significa riscrivere chi siamo.”
Il miraggio di “cancellare” un ricordo Nei topi lo facciamo davvero: marchiamo i neuroni che compongono l’engram della paura, poi li ri-accendiamo o li distruggiamo con la luce. Quando quelle cellule muoiono – per un caspasi fotosensibile, per tossine guidate da un promotore genico o semplicemente perché bloccata la sintesi proteica durante la finestra di riconsolidamento – l’animale non trema più di fronte al suono che lo terrorizzava il giorno prima. È successo con l’ablatione mirata di neuroni ad alto CREB nell’amigdala( pmc.ncbi.nlm.nih.gov ), con la stimolazione optogenetica di engram nel giro dentato( pmc.ncbi.nlm.nih.gov ) e perfino toccando l’asse Rac1-microglia che destabilizza il ricordo( sciencedirect.com ). 1. Perché nei topi “funziona” Circuiti compatti. Un ricordo di paura condizionata vive soprattutto in poche migliaia di neuroni dell’amigdala o dell’ippocampo. Genetica su misura. Possiamo introdurre, regione per regione, proteine sensibili alla luce o a...