Dall’arte “oscura” alla chimica moderna
Ecco una panoramica ragionata — in ordine cronologico — dei momenti-chiave che hanno plasmato la storia dell’alchimia.
Periodo | Luoghi/Figure | Snodi storici e concettuali |
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Origini egizio-ellenistiche (III sec. a.C. – III sec. d.C.) | Alessandria d’Egitto, presunte opere di Ermete Trismegisto | La metallurgia sacra egizia (“khem”, la terra nera del Nilo) si fonde con la filosofia greca: nasce la khemeia, scienza della trasmutazione. La Tavola di Smeraldo e l’idea che “Come in alto, così in basso” fissano il principio di corrispondenza fra micro- e macrocosmo. (it.wikipedia.org) |
Alchimia nel mondo islamico (VIII – XIII sec.) | Bassora, Baghdad, al-Andalus; Jābir ibn Ḥayyān (Geber), al-Rāzī | Traduzione massiccia di testi greci ed egizi; sviluppo di tecniche di distillazione, sublimazione, nuovi acidi minerali e dell’al-ambiq (alambicco). Nascono termini tuttora in uso: alcool, elisir, alkali. (en.wikipedia.org, it.wikipedia.org) |
Tradizioni parallele in Asia | Cina taoista: elisir d’immortalità (jīndān) e scoperta accidentale della polvere da sparo (IX sec.) • India: Rasaśāstra e Rasāyana (II sec. d.C. → medioevo) | In Cina si lavora con cinabro, mercurio e salnitro per prolungare la vita; la stessa ricerca porta alla miscela esplosiva chiamata huǒyào (“farmaco di fuoco”). In India i testi di Nāgārjuna descrivono la “scienza del mercurio” applicata tanto a elisir di longevità quanto a metalli preziosi. (en.wikipedia.org, thoughtco.com, en.wikipedia.org) |
Europa medievale (XII – XV sec.) | Toledo, Salerno, Parigi; Ramon Llull, Alberto Magno | Il Liber de compositione alchimiae (1144) apre la stagione delle traduzioni arabe-latine. L’alchimia si intreccia con il simbolismo cristiano (lapis philosophorum come allegoria di salvezza) e con la medicina monastica. (it.wikipedia.org) |
Rinascimento e iatrochimica (XVI sec.) | Basilea, Praga; Paracelsus | Il medico svizzero introduce la tria prima (zolfo-mercurio-sale) e sostiene che la chimica debba servire alla cura del corpo: nasce l’iatrochimica, ponte fra alchimia e farmacologia. (en.wikipedia.org, en.wikipedia.org) |
Dal “sospetto chimico” alla scienza (XVII – XVIII sec.) | Oxford, Parigi; Robert Boyle, Antoine-Laurent de Lavoisier | Boyle, con The Sceptical Chymist (1661), critica gli elementi aristotelici e reclama metodo sperimentale; Lavoisier (fine Settecento) introduce bilancio di massa e nomenclatura moderna, relegando la trasmutazione a mito. (britannica.com) |
Eredità moderna | Isaac Newton (manoscritti alchemici), Carl G. Jung (simbolismo psichico) | L’alchimia sopravvive nell’occultismo, nell’arte e nella psicologia del profondo come metafora di trasformazione interiore, mentre le sue tecniche di laboratorio confluiscono nella chimica industriale. |
Temi ricorrenti da tenere a mente
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Magnum Opus: un processo in quattro fasi cromatiche (nigredo, albedo, citrinitas, rubedo) che simboleggia depurazione, illuminazione e perfezione.
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Simbolismo planetario-metallico: oro/Sole, argento/Luna, ferro/Marte, ecc. – linguaggio cifrato per proteggere segreti e, al tempo stesso, descrivere stati psichici.
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Macro-microcosmo: l’uomo come riflesso dell’universo; guarire la materia significa guarire l’anima.
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Tecniche di laboratorio: distillazione, filtrazione, amalgamazione, cementazione – molte adottate pari passo dalla chimica secentesca.
Perché importa ancora?
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Metodologia: l’insistenza alchemica sull’osservazione pratica pose le basi dell’approccio sperimentale.
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Lessico: parole come laboratorio, alambicco, alcool, elisir derivano direttamente dall’alchimia araba.
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Immaginario: dall’arte di Bosch ai romanzi di Eco, la ricerca della pietra filosofale continua a fornire una potente metafora di rigenerazione personale e collettiva.
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